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Nanchino 1937-1938. La strage dissotterrata
Trecentomila cinesi sono stati brutalmente uccisi dall’esercito giapponese nella città del sud della Cina.
Trecentomila cinesi sono stati brutalmente uccisi dall’esercito giapponese nella città del sud della Cina.
“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”
Antonio Gramsci