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Il giovane Hegel critico del cristianesimo
Il cristianesimo, secondo Hegel, è strutturalmente inefficace a fungere da religione popolare per un’umanità che si è liberata dalle catene del dispotismo e pretende di autodeterminare il proprio agire, di riorganizzare razionalmente le proprie istituzioni, perché la vita cristiana rinvia a una dimensione trascendente, che porta a non farsi carico del mondo intramondano e a lasciarlo dominare dalla tradizione.
Hegel, il cristianesimo e la Rivoluzione francese
La Rivoluzione Francese ha ricevuto un grande sostegno tra gli intellettuali tedeschi e in particolare tra i filosofi, che vi avevano visto la possibilità della realizzazione storica della categoria della universalità. Tale categoria da Kant a Hegel porterebbe in sé un pathos antifeudale, volto a spazzare via il particolarismo dominante nell’ancien règime.
Il giovane Hegel e l’esigenza dell’assoluto
Sono certo che in tutto questo tempo hai pensato qualche volta a me dopo che ci siamo separati con la parola d’ordine “Regno di Dio”. A questa parola d’ordine ci riconosceremo nonostante ogni metamorfosi, io credo. Sono certo che qualunque cosa ti capiti il tempo non cancellerà in te tale tratto. E penso che lo stesso sarà per me [1].
Hegel, la religione popolare e il cristianesimo
Non solo la nostalgia della Grecia si fonda sulla scoperta della tragicità presente nella moderna epoca dei lumi, ma la sua praticabilità nel e per il presente è intimamente connessa ai tentativi storici, altrettanto utopistici, che proprio in quegli anni si sperimentavano per dotare la modernità di una nuova religione popolare, in grado di sanare, sul modello dell’antica, l’abisso che si era venuto creando – e intorno a cui ruoterà tutta l’analisi della tragedia della modernità – tra individuo, società civile e Stato.
Videolezione: cristianesimo e filosofia
Video dell’ottavo incontro dedicato a cristianesimo e filosofia del corso: “Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista”; terzo ciclo: “Dall’Ellenismo al Tardoantico” – introdotto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci.
Controstoria della filosofia, VIII incontro: cristianesimo e filosofia
Versione cartacea dell’introduzione al VIII incontro del corso controstoria della filosofia in una prospettiva marxista: cristianesimo e filosofia, relatore prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci, mercoledì 26 ottobre dalle 18 alle 20,15 a via Goito 35 b, metro Stazione Termini Roma. Gli iscritti all’Unigramsci potranno partecipare anche attraverso google meet. Il video dell’incontro sarà disponibile sul canale youtube, sul sito web e la pagina facebook dell’Unigramsci.
Il neoplatonismo
Come l’ultima scuola platonica ha cercato vanamente di contrastare l’affermazione del cristianesimo quale pensiero unico dominante.
Religione popolare vs cristianesimo
Hegel potrà passare a un’autonoma e originale riflessione speculativa solo nel corso del lavoro da storico pensante, dopo aver sviluppato fino alle estreme conseguenze i postulati della filosofia kantiana e averne colto l’inadeguatezza a dar conto in maniera conseguente del piano storico-fenomenologico.
Hegel, Kant e la religione popolare
Si è supposto di poter risalire, con gli strumenti messi a disposizione dalla filologia, a una presunta oggettività testuale, tradita dagli interventi dei primi editori o curatori e in grado di rimettere completamente in discussione principi ermeneutici consolidati lungo oltre un secolo di studi hegeliani.
Hegel a Tubinga
La riflessione kantiana è interpretata da Hegel, Hölderlin e Schelling, come avente in sé il fondamento di ogni possibile sviluppo della filosofia e più in generale della rivoluzione spirituale dell’epoca, al cui pieno dispiegamento si trattava di contribuire.