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La Bielorussia e il socialimperialismo
Quale sarebbe la sorte dei migranti se non fossero strumentalizzati dai crudeli bielorussi che li scortano al confine con l’Unione europea? Continuare a morire di fame nei loro paesi devastati dall’imperialismo europeo, essere usati dalla Turchia per destabilizzare la Siria o torturati nei lager libici, oppure affogare in mare.
Appello del Partito Comunista della Bielorussia ai partiti comunisti e operai del mondo
Accogliamo e rilanciamo l’appello del Comitato Centrale del Partito Comunista della Bielorussia, tradotto e pubblicato dalla rivista “Cumpanis” – che intende coinvolgere tutte le forze comuniste, antimperialiste e progressiste italiane – il cui intento è informare il mondo sulle pesanti interferenze che la Bielorussia sta subendo da parte dei poli imperialisti, che stanno mettendo a rischio la sua indipendenza come Stato libero. Ci uniamo ai compagni bielorussi e a “Cumpanis” nel sollecitare un’ampia diffusione dell’appello e una mobilitazione in nome del diritto all’autodeterminazione del popolo bielorusso.
Le rivoluzioni scolorate
L’imperialismo occidentale capeggiato dagli Stati Uniti sostiene da sempre – e ancor di più dopo la dissoluzione dell’Urss – più o meno indirettamente dei colpi di Stato contro i governi non allineati, che l’informazione mainstream fa passare per “rivoluzioni” popolari contro regimi dipinti come totalitari.
L’ennesima controrivoluzione colorata
Bielorussia: la protesta e le strumentalizzazioni
Quanto sta accadendo in Bielorussia non è studiato e analizzato ma l'approccio resta quello ideologico tra gli assertori acritici dei movimenti e i sostenitori di Lukashenko. Occorre invece guardare alla sostanza del problema, al fatto che le condizioni di vita delle classi lavoratrici sono sempre più precarie e per questo sta venendo meno il sostegno di operai e impiegati a Lukashenko.