Visualizza articoli per tag: aristocrazia operaia

In questo articolo gli autori completano le risposte alle domande, fatte da Renato Caputo, in due videointerviste, disponibili nel canale youtube de La Città Futura. In particolare, sotto la forma di risposta alle domande dell’intervistatore, chiariscono, in modo più completo, la loro concezione di imperialismo.

Giovedì, 24 Agosto 2023 16:04

La concezione marxista del salario

il capitale non vive soltanto del lavoro, signore a un tempo barbaro e grandioso, esso trascina con sé nell’abisso i cadaveri dei suoi schiavi, intere ecatombi di operai che periscono nelle crisi.

Il fatto che la terra sia già spartita costringe, quando è in corso una nuova spartizione, ad allungare le mani sui paesi di qualsiasi genere, e, in secondo luogo, per l’imperialismo è caratteristica la gara di alcune grandi potenze in lotta per l’egemonia, cioè per la conquista di terre, diretta non tanto al proprio beneficio quanto a indebolire l’avversario e a minare la sua egemonia.

Venerdì, 02 Dicembre 2022 15:06

L’ipocrisia dell’imperialismo democratico

L’ipocrisia che è alla base tanto dell’imperialismo democratico, malattia senile della sinistra, quanto dell’aristocrazia operaia, il più grande ostacolo alla Rivoluzione in occidente.

Il socialimperialismo e la conseguente formazione dell’aristocrazia operaia sono fra i maggiori responsabili del fallimento della Rivoluzione in occidente e del conseguente affermarsi dei fascismi.
Sabato, 26 Maggio 2018 03:55

Il conflitto capitale-forza lavoro

La contraddizione e il conflitto fra capitale e forza-lavoro è destinato a rimanere centrale sino a che dominerà il capitalismo.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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