Il G20 balla sul Titanic. Salviamo il pianeta. Jatevenne!
Francesco Paolo CaputoIl 22 luglio una grande manifestazione a Napoli ha contestato il G20 e le sue politiche di espropriazione delle risorse naturali dei paesi più poveri e il greenwashing con cui si finge di avere a cuore la questione ecologica.
La feccia umana e politica di chi attinge con il populismo ai bassi istinti di odio di un popolo disilluso e abbrutito.
Le concezioni neoidealiste che considerano già presente l’eguaglianza sono per Gramsci un derivato logico delle più scempie e razionali teorie democratiche, fondate sull’utopia, regressiva dopo lo sviluppo del materialismo storico, di una natura umana identica e senza sviluppo.
Il segretario alla Difesa statunitense sta intraprendendo un viaggio in questa regione proprio nel momento in cui sta aumentando l’incidenza della pandemia a causa del diffondersi della variante Delta, cercando di aumentare il peso specifico degli Stati uniti attraverso la concessione di dosi di vaccino.
Von Hayek denuncia come tirannide lo stesso suffragio universale e mette in guardia contro l’idea di giustizia sociale che porrebbe in dubbio la sopravvivenza stessa della civiltà.
Dal punto di vista del proletariato, dotato di coscienza di classe e dell’unica ideologia radicalmente alternativa in senso progressista alla dominante, ovvero dal punto di vista del marxismo, lo smart working non è altro che la riproposizione da parte del neoliberismo imperante della modalità di lavoro che già Marx denunciava come la più consona al concetto di capitale, ovvero il lavoro a cottimo.
Proseguiamo la pubblicazione delle videolezioni del corso: “Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista”. Primo ciclo: “La filosofia antica dai presocratici a Socrate”, tenuto dal professor Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci con il video della quinta lezione dal titolo: “Dalla concezione dialettica di Eraclito alla necessità di salvare i fenomeni di Empedocle”.
Brevi e taglienti recensioni di classe alle serie The Great e Normal People, ai film thriller: Weekend, Ve ne dovete andare, Arkansas e Fino all’ultimo indizio; ai cortometraggi Yes-People e Opera; al documentario Le grand bal.
Cuba è in questi giorni oggetto di una scientifica diffamazione, con un copione che conosciamo fin troppo bene. Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo e al governo cubano, e chiediamo ancora una volta la fine del bloqueo imperialista che sta strangolando l’isola.
L’offensiva di classe del padronato e la ritirata precipitosa dei sindacati consociativi (Cgil-Cisl-Uil) producono la macelleria sociale funzionale a ripresa e resilienza. Necessario un fronte di classe contro la repressione del capitale.
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La Rivoluzione Cubana è, per l’ennesima volta della sua storia, sotto l’attacco dei falchi imperialisti. Ma il popolo cubano saprà reagire nuovamente, come ha sempre fatto dal 1959 a oggi, dimostrando sempre la volontà di continuare il processo rivoluzionario.
Il ruolo, nella crisi, del tipico personaggio politico opportunista e degli intellettuali che lo incensano. Un film già visto, purtroppo, molte volte.
Sino a che dominerà il modo di produzione capitalista, tutti i lavoratori salariati saranno sfruttati il più possibile, saranno retribuiti il meno possibile – ossia quanto è necessario alla classe dei proletari per riprodursi come tale –, la sicurezza sui luoghi di lavoro sarà sacrificata alla brama di profitto e la scienza, la tecnica e il general intellect saranno oggettivamente sussunti agli interessi di chi possiede in modo monopolistico i mezzi di produzione e domina come classe lo Stato.
Ogni questione determinata non può mai esser risolta ricorrendo a una citazione dei classici del marxismo, ma mediante lo studio concreto del problema nelle sue specificità e in rapporto con le esigenze pratiche dell’azione politica.