Scuola e Aeroporto Militare: una questione di incompatibilità, con questa parola d'ordine l'osservatorio contro la militarizzazione delle scuole ha organizzato un presidio davanti all'ufficio provinciale scolastico di Pisa. Hanno aderito varie realtà politiche (Città in comune, Rifondazione), realtà pacifiste (Un ponte per e No base a Coltano e altrove), realtà antimperialistiche (No Camp Darby) , studentesche (Cambiare Rotta) e sindacati (Cobas scuola e Cub Pisa). Un presidio partecipato conclusosi con una conferenza stampa e l'incontro con il Provveditorato agli studi.
A seguire la nota delle realtà presenti.
“Arriva anche a Pisa l’Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e si presenta sotto l’Ufficio Scolastico Provinciale per chiedere conto della promozione della cultura militare nelle scuole della città e provincia.
Il fenomeno è purtroppo diffuso in tutta Italia come denunciato nei giorni scorsi. A Pisa le scuole sono state addirittura direttamente invitate dall’Ufficio Scolastico Provinciale a partecipare alle celebrazioni del centenario dell'Aeronautica nell'aeroporto militare, sede della 46 Brigata Aerea.
Come realtà collettive, politiche, sindacali e associative raccogliamo l’appello dell’Osservatorio a monitorare questo tipo di attività e a prender parola contro l'imperante cultura della guerra e la progressiva militarizzazione di ogni ambito sociale e delle istituzioni educative del nostro territorio in particolare. Siamo infatti convinti che una narrazione a senso unico che dipinge le attività delle forze armate solo come “intervento umanitario” e non come azioni di guerra e distruzione sia una narrazione tossica e deleteria per i nostri studenti e le nostre studentesse.
L'Aeronautica Italiana è impegnata in alcune delle principali missioni militari all'estero, i cui fini non sono per niente umanitari, ma – lo dicono gli stessi documenti ufficiali in parlamento – di "interesse nazionale" come nel Golfo di Guinea o nello Stretto di Hormuz, dove l'obiettivo è tutelare gli "asset estrattivi di ENI". Missioni che perseguono una logica di competizione tra gli stati e assumono, quindi, un carattere predatorio, se non interventi distruttivi come nella partecipazione ai bombardamenti della Libia nel 2011.
Emblematico in questo senso quanto avvenuto nella Scuole Zerboglio, dove ben 5 classi della primaria sono state coinvolte nell’iniziativa trovando tuttavia la netta contrarietà di una parte delle famiglie che hanno comunicato al dirigente scolastico la non partecipazione dei propri figli all’iniziativa. Abbiamo comunque dovuto registrare nel corso dell'anno scolastico numerosi tentativi di invasione di campo da parte delle forze armate, e l'impressione che ne ricaviamo è che siamo di fronte a un tentativo neanche tanto mascherato di fare del sistema scolastico italiano un organo al servizio del Ministero della Difesa.
Le conseguenze dal punto di vista didattico di una supina accettazione da parte delle istituzioni scolastiche di questa "colonizzazione" sono evidenti. Partecipando a tali iniziative oppure ospitando le forze armate all'interno delle proprie strutture, le scuole abdicano al loro ruolo di luogo di formazione e di convivenza pacifica trasformandosi in un ibrido sempre più succube del Ministero della Difesa. Per questo salutiamo con entusiasmo e appoggiamo le iniziative del Movimento No Base che in questi mesi ha svolto nelle scuole attività approfondite di indagine su come la cultura militare stia impattando sulla formazione dei giovani di oggi. Di fronte all'invito pervenuto da parte della 46 Brigata Aerea alle celebrazioni per il centenario dell’Aeronautica Militare e diffuso alle scuole dall'Usp di Pisa, esprimiamo tutta la nostra indignazione e invitiamo le scuole e lo stesso Usp a farsi invece promotori di laboratori di pace.
Critichiamo inoltre il Comune di Pisa che per l'occasione ha assunto il ruolo di “autista” offrendo il trasporto presso l'aeroporto militare a titolo gratuito per le scuole che ne facciano richiesta. Lottare contro la dispersione scolastica e garantire il diritto allo studio e il servizio di trasporto pubblico per tutti dovrebbe essere la priorità di una giunta che evidentemente non ha a cuore la scuola.
Infine le celebrazioni in oggetto ci inducono a una riflessione critica anche in termini di danno ambientale provocato dal sorvolo a bassa quota da parte degli aerei in questione che produrrebbero un forte inquinamento atmosferico e sonoro, bruciando inoltre letteralmente una montagna di denaro pubblico al solo fine di autoincensarsi.
Invitiamo pertanto tutti e tutte a collaborare a questa opera di vigilanza segnalando e denunciando le sempre più invadenti intromissioni delle forze militari nelle scuole e in generale nel sistema educativo all’Osservatorio []”.