Film e serie discrete 2023

Proseguendo nelle ormai consuete classifiche dei film e delle serie dell’anno, recensiamo brevemente gli audiovisivi visti in sala e in piattaforma nel 2023 che meritano di essere visti.


Film e serie discrete 2023

Rapito di Marco Bellocchio, drammatico, Italia 2023, in concorso al festival di Cannes, voto: 6,5. Di sinistra a Bellocchio è rimasto soltanto l’anticlericalismo, peraltro legato al rapporto psicologico con la madre cattolica. Certo nei nostri tempi oscuri, in cui anche la sinistra si inchina al Vaticano, è comunque uno sforzo che va riconosciuto il mettere in discussione almeno un aspetto dell’ideologia dominante. Inoltre, sicuramente dal punto di vista tecnico e formale Bellocchio si conferma un valido regista. Peccato che non abbia molto da dire e che anche questa storia, considerata isolatamente come nel film, non avrebbe meritato di essere raccontata in un lungometraggio, peraltro pure lungo.

Barbie di Greta Gerwig con Margot Robbie, avventura, azione, commedia, Usa 2023, voto: 6,5. Film campione di incassi, ben confezionato, rifinito e interpretato, con alcune riflessioni critiche intelligenti in particolare contro il patriarcato e gli stereotipi, purtroppo non decolla mai e, a tratti, finisce con l’annoiare. D’altra parte va considerato che un film con contenuti progressisti rivolto a un grande pubblico anche di destra è sicuramente utile ed efficace, da qui l’odio contro Barbie della destra radicale statunitense.

Oslo di Bartlett Sher, storico, drammatico, Usa 2021, miglior film tv a Satellite e Critics Choice Award 2022, voto: 6,5; film certamente gradevole e ben confezionato, ben interpretato e con un plot di taglio storico certamente molto interessante. D’altra parte, la prospettiva volta a osannare gli accordi di Oslo che la potenza occupante ha imposto, senza rispettarli, alla leadership borghese del popolo palestinese, in una situazione di estrema debolezza, è assolutamente disdicevole.

Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki, animazione, per ragazzi, Giappone 2023, voto: 6,5. Anime certamente benissimo realizzato, ma di un formalismo esasperante, per quanto sia pieno di trovate suggestive il film, privo di un reale contenuto sostanziale, finisce con l’annoiare sia i più piccoli che i più grandi.

Maestro di Bradley Cooper, biografico, drammatico, Usa 2023, disponibile su Netflix, ha ottenuto 4 candidature a Golden Globes, è stato premiato a National Board, 8 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a CDG Awards, è stato premiato a AFI Awards, voto: 6,5. Film ben confezionato e interpretato, è abbastanza interessante e avvincente. Peccato che nel delineare un eccezionale artista si concentri principalmente sulle contraddittorie vicissitudini della sua vita sentimentale.

Pinocchio di Guillermo Del Toro, Mark Gustafson, animazione, per ragazzi, Francia, Usa 2022, distribuito da Netflix, premiato come miglior film di animazione a Golden Globe 2023 e Critics Choice Award 2023, valutazione: 6,5; attuale e geniale la riambientazione di Pinocchio in uno scenario di guerra e di affermazione in Italia del regime totalitario fascista. Efficace la satira del fascismo e la critica alla guerra, significativo il personaggio del Grillo parlante e, in parte, anche di Pinocchio. Significativa la catarsi finale in cui si fa i conti, serenamente e laicamente, con la conclusione della vita, cioè con la morte. Di contro, assume connotati ancora più di denuncia l’assassinio del bambino a causa dei bombardamenti terroristici. Nonostante questi spunti interessanti, il film resta più indicato per i bambini che per gli adulti. I suoi principali limiti sono il melodrammone e i personaggi troppo unilateralmente delineati. Anche la contraddittorietà di Pinocchio viene, di fatto, cancellata e solo Lucignolo diviene un personaggio più ricco e complesso rispetto a come era tratteggiato nel libro di Collodi. Anche dal punto di vista formale il film è discreto.

Shrinking è una serie televisiva statunitense creata da Brett Goldstein, Bill Lawrence e Jason Segel, con Harrison Ford, commedia, Apple TV+, voto 6,5. Serie godibile, divertente e anche abbastanza emozionante. Approfondisce abbastanza bene i rapporti psicologici, ma non sfiora nemmeno le problematiche economiche, politiche e sociali. La serie si mantiene godibile, anche se emerge la componente tutto sommato conservatrice della commedia.

D’altra parte Shrinking si sforza, fra le righe, di introdurre elementi progressisti contro il razzismo, il machismo e la famiglia patriarcale.

Grazie ragazzi di Riccardo Milani, commedia, Italia 2023, nomination miglior commedia e miglior attore a Antonio Albanese ai Nastri d’argento, voto: 6,5. Significativo tentativo di mediare dei contenuti sociali in un film rivolto a un grande pubblico. Grazie ragazzi è godibile, spicca il montaggio e tocca un tema sostanziale come le misere condizioni di vita dei carcerati, quasi sempre di umili condizioni sociali. Peccato che si tratti di un remake di un film francese. D’altra parte, è sempre preferibile realizzare il remake di un film con un soggetto interessante come questo, piuttosto che mettere in scena un soggetto scadente per quanto originale.

Manodopera Interdit aux chiens et di Alain Ughetto, animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo 2022, nomination miglior film animazione European film awards 2022, voto: 6,5. Il film denuncia le tragiche condizioni di vita degli italiani, appena due generazioni orsono, costretti a emigrare per sopravvivere anche nel nord Italia. Implicitamente emerge tutto l’assurdo dell’attuale razzismo e xenofobia.

Sugar man di Malik Bendjelloul, documentario biografico musicale, Svezia, Gran Bretagna e Finlandia 2012, miglior documentario ai Premi Oscar, a Bafta e a Critics Choice Award 2013, disponibile su Prime, voto: 6,5. Bel documentario su un cantante ingiustamente sottovalutato in quanto esponente del proletariato moderno, riscoperto nel Sudafrica in lotta contro l’apartheid.

Causeway di Lila Neugebauer, drammatico, Usa 2022, con Jennifer Lawrence, 4 candidature, fra cui agli Oscar per Brian Tyree Henry come migliore attore non professionista, voto: 6,5. Film ambientato in un contesto proletario e sottoproletario statunitense in cui emerge come persino le aggressioni militari imperialiste possano apparire una via di fuga da una situazione tragica e deprimente per i ceti subalterni statunitensi. Involontariamente, il film offre anche da riflettere allo spettatore sul ruolo decisivo dell’aristocrazia operaia, garantita dalle politiche imperialiste, per preservare la pace sociale in un paese con differenze sociali sempre più incolmabili.

Il frutto della tarda estate di Erige Sehiri, drammatico, Tunisia, Francia, Germania, Svizzera, Qatar, voto: 6,5. Buon film realistico incentrato sul mondo del lavoro, peccato l’attitudine tendenzialmente minimal-qualunquista.

La cospirazione del Cairo di Tarik Saleh, drammatico, Svezia 2022, miglior sceneggiatura a Tarik Saleh al Festival di Cannes, nomination miglior film straniero a Cesar 2023, voto: 6,5. Film interessante che denuncia le drammatiche condizioni dell’Egitto dal punto di vista politico, istituzionale e religioso. La denuncia risulta piuttosto realistica e verosimile, peccato che si tratti di una tragedia priva di catarsi. La conclusione è decisamente sconfortante e la morale pessima. Il problema sembra essere che un figlio di pescatori, invece di fare il mestiere del padre, cerca di migliorare la propria condizione sociale attraverso l’istruzione.

Terra e polvere di Li Ruijun, drammatico, Cina 2022, voto: 6,5. Film commovente, denuncia le condizioni di vita terribili dei contadini più poveri e, soprattutto, la terribile oppressione delle donne. Significativa anche la solidarietà e l’eticità dei lavoratori più poveri. Al solito i registi cinesi sviluppano una critica, non da un punto di vista progressista, alla Repubblica popolare cinese.

Abbott Elementary è una serie televisiva statunitense creata da Quinta Brunson per ABC, che la trasmette dal dicembre 2021. In Italia la serie è distribuita su Disney+ come “Star Original”. La prima stagione è in 13 episodi. La serie ha ottenuto 4 candidature e vinto 3 Golden Globes, 4 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 2 candidature a Spirit Awards, 2 candidature a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Producers Guild. Abbott Elementary è stato, infine, premiata anche a AFI Awards; voto: 6,5. Molto probabilmente la serie brillante più premiata dell’anno, non delude troppo le aspettative, se si parte con la consapevolezza del basso livello di questo tipo di serie, della difficoltà nella traduzione e del genere tendenzialmente conservatore della commedia. La serie è certamente piacevole e alquanto divertente. Inoltre fa satira sociale sulla disastrosa situazione delle scuole pubbliche nei quartieri poveri, in particolare in un paese ultra liberista come gli Stati uniti. I professori sono piuttosto verosimili e hanno alcuni tratti tipici e non sono rappresentati, come troppo spesso avviene, in chiave negativa. Fanno davvero paura il razzismo, per cui abbiamo una scuola disastrata frequentata esclusivamente da bimbi afroamericani; il potere assurdo del preside, che può licenziare su due piedi un insegnante; la spaventosa arretratezza ideologica degli statunitensi anche giovani intellettuali che considerano eroici e super partes gli apparati repressivi dello Stato imperialista, mentre presentano come un tipo pochissimo raccomandabile e disgustoso un sindacalista un minimo combattivo.

La serie si conferma divertente ed esprime posizioni giustamente critiche verso i dirigenti scolastici e verso tutte le pseudo innovazioni tecnicistiche e meritocratiche. D’altra parte, una seria comica che tende a ripetersi in più stagioni corre sempre il rischio di divenire mero intrattenimento, una gradevole merce culinaria, utile a evadere momentaneamente dalla drammaticità della vita reale. Anche se quest’ultima si affaccia, comunque, nella serie attraverso la denuncia del definanziamento della scuola pubblica, della svalorizzazione sociale del ruolo dei docenti, legata anche alla loro progressiva proletarizzazione dal punto di vista economico.

La struttura ripetitiva e senza reale sviluppo tipica delle serie “brillanti” le rende con il passare del tempo più noiose e meno godibili. In conclusione possiamo dire che, nonostante il livello decisamente basso delle serie brillanti, i riconoscimenti ricevuti da Abbott Elementary sono eccessivi, anche se resta una serie piacevole che, comunque, difende l’importanza della scuola pubblica e rivaluta il ruolo sociale degli insegnanti.

C’è ancora domani di Paola Cortellesi, con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, drammatico, Italia 2023, menzione speciale miglior opera prima, premio Speciale della Giuria, miglior film votato dal pubblico alla Festa del cinema di Roma 2023, voto: 6,5. Film abbastanza realistico, emozionante e convincente, piacevole, tocca un tema sostanziale come l’emancipazione della donna e la famiglia patriarcale, peccato che la conclusione lascia al quanto con l’amaro in bocca. Il diritto di voto non è certo l’emancipazione, soprattutto per chi vede il socialismo come qualcosa di negativo.

Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta, drammatico, Italia 2022, nomination miglior esordio ai David di Donatello, voto: 6,5. Il film descrive, in modo estremamente realistico, le drammatiche condizioni di vita delle classi subalterne, in particolare nel meridione italiano. Mostra in modo altrettanto realistico come la sete di profitto disumanizzi gli esseri umani, anche se in un tale deserto morale spiccano i rari momenti di umanità in personaggi generalmente sfigurati dalla “cattiveria delle povertà”. Peccato che si tratti, come troppo spesso accade, di una tragedia priva di reale catarsi. Certo, in casi del genere ci si può appellare alla storia reale e alle scritte finali che indicano un parziale superamento. In realtà l’arte dovrebbe andare al di là della cronaca naturalistica e, scavando nella realtà, si potevano individuare anche dei personaggi positivi, che non hanno accettato la tragica logica della truffa e che hanno permesso di far arrestare i criminali responsabili. Essendo un primo film ed essendo bassissimo il livello del cinema italiano, la nomination a miglior regista esordiente è, tutto sommato, meritata.

Benedetta di Paul Verhoeven con Virginie Efira e Charlotte Rampling, storico, drammatico, Francia e Paesi Bassi 2021, Migliori film in lingua straniera a National Board of Review e nomination migliore attrice a Virginie Efira a Cesar e Lumiere Awards 2022, voto: 6,5; il film è efficace nel denunciare il clima torbido e neomedievale della Controriforma; notevole che, per una volta tanto, non si faccia nessuno sconto alle pesantissime malefatte e responsabilità della chiesa cattolica. Peccato che la significativa mescolanza fra misticismo e ricerca dell’appagamento sessuale sfoci spesso in scelte estremiste che rendono poco realistica e inverosimile la vicenda narrata.

Profeti di Alessio Cremonini, drammatico, Italia 2023, nomination miglior attrice a Jasmine Trinca ai Nastri d’argento, voto 6,5. L’unico regista italiano mainstream, insieme a Nanni Moretti, che fa film affrontando tematiche sostanziali. Il film è interessante, ben fatto, e fa un notevole sforzo per superare lo scontro di civiltà e la prospettiva imperialista, mostrando anche le ragioni di chi si schiera con l’Isis. Peccato che, tolto l’inizio con i kurdi progressisti, manchi di fatto nel film una prospettiva alternativa al regresso a una visione del mondo religiosa. Buona l’interpretazione di Jasmine Trinca che certamente merita la nomination a migliore attrice.

Ferrari di Michael Mann con Adam Driver, drammatico, Usa 2023. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato a National Board come miglior film, 1 candidatura a SAG Awards come migliore attrice a Penelope Cruz, voto: 6,5. Film realistico e ben confezionato, peccato che la vicenda che racconta tocchi troppo poche questioni sostanziali.

Harry Haft: storia di un sopravvissuto (The Survivor) di Barry Levinson, con Vicky Krieps, drammatico, Canada, Ungheria, Usa 2021, visibile su Now, nomination miglior film tv Critics choiche award 2023, voto: 6,5. Il film denuncia, a ragione, le terribili persecuzioni degli ebrei da parte dei nazisti e introduce una riflessione significativa sul fatto che la persecuzione di una minoranza è del tutto arbitraria, essendo un mero instrumentum regni. Peccato che il protagonista cerchi, in ogni modo, di imitare Robert de Niro di Toro scatenato, finendo per apparire un mero epigono. Altro neo, in un film comunque coinvolgente, sono alcune scene poco verosimili, per quanto il film sia ispirato a una storia vera.

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy, GB 2022, mediometraggio di animazione, nomination Oscar miglior corto animato, distribuito da Apple TV+, voto: 6,5. Significativi, per essere essenzialmente un film per bambini, sia i disegni sia il contenuto del film che riesce, a tratti, a interessare e ad affascinare anche un pubblico adulto. Pieno di perle di saggezza e di buoni momenti, anche poetici, che a tratti rischiano di divenire stucchevoli, il film garantisce un certo godimento estetico e lascia qualcosa di non banale su cui riflettere allo spettatore, anche se accompagnatore adulto.

Una femmina di Francesco Costabile, drammatico, Italia 2022, nomination miglior regista esordiente a Nastri d’argento e David di Donatello 2022, voto: 6,5. Film interessante, con dei contenuti significativi, mostra bene la situazione di oppressione all’interno della malavita organizzata, di cui si denuncia in modo realistico la brutalità, senza quei meccanismi di immedesimazione di prodotti oggettivamente favorevoli alle mafie come Il padrino o Gomorra. Peccato che certi aspetti brutali della vendetta non sono tollerabili e che l’unica opzione sembra essere la collaborazione con gli apparati repressivi dello Stato.

The Whale di Darren Aronofsky, drammatico, Usa 2022, Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Premi Oscar, in particolare il premio per il miglior attore protagonista a Brendan Fraser, 1 candidatura a Golden Globes, 4 candidature a BAFTA, 4 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, voto: 6,5. Il premio Oscar per il miglior attore è tutto sommato meritato e il film non è per niente male, al contrario di quanto sostenuto da certa critica snob, anche di estrema “sinistra”, che lo ha stroncato. Anzi, al di là di alcuni momenti in cui rimane troppo legato alle sue origini teatrali, il film è molto umano e va in profondità nell’analisi psicologica dei personaggi. The Whale è commovente e offre con il protagonista un’interessante prospettiva per vivere in modo ottimistico la propria esistenza, cogliendone gli aspetti positivi, anche dove non sono immediatamente evidenti.

Ennio Flaiano, straniero in patria di Fabrizio Corallo e Valeria Parisi, documentario, Italia 2022, disponibile su Rai play, vincitore del Nastro d’argento per cinema, spettacolo, cultura, voto: 6,5. Documentario indubbiamente ben realizzato e senza cadute nel postmoderno. Didattico e allo stesso tempo gradevole, ci mostra come nella generazione maturata fra il secondo dopo guerra e gli anni settanta l’egemonia della sinistra riusciva a influenzare indirettamente anche intellettuali borghesi tradizionali come Flaiano.

Passeggeri della notte di Mikhaël Hers con Emmanuelle Béart, Charlotte Gainsbourg, drammatico, Francia 2022, voto: 6,5. Film intelligente, delicato e raffinato, pur senza toccare temi particolarmente significativi, è affascinante e godibile.

Mancino naturale di Salvatore Allocca, commedia, Italia 2021, nomination miglior attrice a Claudia Gerini a Nastri d’argento 2022, voto: 6,5. Film piacevole, ben interpretato, con alcuni temi significativi sfiorati, pur con i suoi limiti merita di esser visto.

Strange way of life di Pedro Almodóvar, con Ethan Hawke, western, Spagna 2023, mediometraggio, voto: 6,5. Almodóvar si conferma un buon regista, che tocca temi progressisti, anche se in modo moderato e produce film godibili anche per il modo originale con cui rivisita il melodramma. Interessante e spiazzante il ripensamento del selvaggio west machista in una prospettiva di amore omosessuale. Peccato che non tocchi minimamente le problematiche storiche, economiche, politiche e sociali.

09/02/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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