Il 9 maggio del 1945 finì la Grande Guerra Patriottica, la belva nazista venne battuta prevalentemente grazie all’immane ed eroico sforzo dell’Armata Rossa e di tutto il popolo sovietico che, a costo di oltre 27 milioni di morti, sconfisse le orde di Hitler. Fu un conflitto massacrante, per l’allora Unione Sovietica, che perse all’incirca 9 milioni di militari e 18 milioni di civili. Perché sì, quella guerra, coinvolse tutti, dai più grandi ai più piccoli. Giovani ragazzi e ragazze, soldati di ogni età combattevano al fronte in tutte le divisioni, sia su terra che in mare che in aereo; donne, bambini, anziani contribuivano a loro modo nelle retrovie: lavorando nelle fabbriche tessili, di armi, negli approvvigionamenti, nelle comunicazioni. Ognuno di loro, ogni singola persona, ha dato tutto ciò che poteva, rischiando la vita e molto spesso perdendola, per la sconfitta del mostro nazifascista e la vittoria, nonché liberazione del proprio popolo.
Ormai sono sempre di meno i veterani. Il numero dei dispersi è incerto e alto. Milioni sono i caduti. Per questo da diversi anni in Russia e in molti altri paesi il 9 maggio si organizza il Reggimento Immortale: un’azione civile in cui ognuno porta i ritratti dei propri cari defunti che hanno lottato contro il nazifascismo. Quelle persone sono immortali, perché le loro gesta e la memoria di quella lotta continuano a vivere nelle nuove generazioni.
Tuttavia nemmeno il fascismo e il nazismo sono del tutto scomparsi: oggi assumono nuove forme, subiscono trasformazioni, ma il nucleo è sempre lo stesso. L’odio alle sue radici, l’ultranazionalismo violento come forza motore, una negazione totale del proprio passato. Questi sono i caratteri del neonazismo a cui stiamo assistendo. Quanto sta succedendo in Ucraina, e non solo, da una decina di anni, ne è la dimostrazione più evidente e tragica: il neonazismo è tornato a spargere morte e distruzione, ad imporre le sue idee revisioniste.
L’Ucraina, i paesi baltici, cioè Lettonia, Estonia e Lituania e la Polonia in primis ed altri stanno attuando una vera e propria damnatio memoriae, cancellando completamente dalla loro storia i loro liberatori, abbattendo monumenti dedicati agli eroi della Grande Guerra Patriottica, proibendo alla gente di celebrare il giorno della Vittoria e sputando senza alcun ritegno sul ricordo dei caduti in loro difesa.
Al contrario, scelgono di osannare collaborazionisti e nazisti come Stepan Bandera, Roman Shukhevych, “I fratelli della foresta”, Legione volontaria delle SS lettoni… elevandoli a eroi e difensori della loro patria, rimasticano consapevolmente la verità e la “vomitano” agli stolti e agli ingrati, puntando il dito contro la Russia, il tutto sotto gli occhi indifferenti e forse compiaciuti delle élite occidentali. Il mondo sembra essere sordo all’incombente rovesciamento dell’ordine e della pace da parte dei neonazifascisti.
Contro il fascismo di ieri e quello di oggi, ora più che mai dobbiamo essere al fianco di chi ancora oggi si batte pagando anche con la vita. Dobbiamo sopperire a queste ignobili dimenticanze e far ricordare CHI SI È BATTUTO PER LORO, CHI È CADUTO PER DIFENDERLI DALL’ODIO E DAI SOPRUSI NAZIFASCISTI.
Saremo in piazza con i ritratti dei nostri cari per rinnovare la lotta contro il nazifascismo, onorare il sacrificio di milioni e ricordare che la storia non può essere riscritta per le convenienze geopolitiche.
Reggimento Immortale – Roma
7 maggio 2023 ore 11:00
Piazza San Giovanni in Laterano