Il titolo di questa mostra mette in evidenza un aspetto essenziale che riguarda l’arte contemporanea e non solo: il dialogo. A patire dall’azione di Duchamp [1] o, ancora prima, dai quadri di Velasquez [2] il dialogo viene esteso a chi fruisce dell’opera d’arte. È lo sguardo di chi osserva che “fa il quadro”. Un concetto che, già da solo, basterebbe a spiegare, a chi dice di “non capirci nulla”, tutta l’arte contemporanea, astratta o figurativa che sia. A mio avviso, sin dall’esordio della creazione artistica, anche nelle pitture rupestri, era sempre l’osservatore (sia essa una divinità o il medesimo artefice) a determinarne il messaggio, mediante un linguaggio condiviso. Ed è proprio questa l’ulteriore intenzione che viene delineandosi in questa mostra: trovare dei contenuti condivisibili che, seppur talvolta intimi, si rendano riconoscibili. Lo sono i paesaggi urbani, molte volte evocati su materiale non convenzionale, o i riferimenti ai “pericoli dell’andar per mare” resi attuali dalla chiara allusione al fenomeno migratorio; lo sono anche i colori puri, velati da un gesto, visibile quasi fino a gridarsi, come anche i tentativi più intimi e quasi timidi di voler “segnificare” e significare un sogno.
La citazione “l’artista è un pigro che lavora”, che amava ripetere un artista recentemente scomparso, Gianpaolo Berto, maestro comune delle quattro persone che espongono, è un messaggio che ricorda che l’azione risiede anche nel pensiero, che non tutto deve essere necessariamente utile e fruibile, disponibile nell’immediato. Non una critica del fare, ma un invito alla qualità dell’essere.
Presentano le loro opere e si definiscono come segue: Alessia Nardi [3] “da tempo lavoro sulle Visioni Urbane, visioni visionarie di Roma la mia città. Attraversarla fra caos e bellezza, fra velocità e quiete, scandisce la dimensione tra tempo e spazio, tra realtà e immaginazione”; Nicoletta Potenti [4]: “dialogo con una materia che amo e alla quale chiedo con pazienza di seguirmi, coprendola in continuazione di vestiti nuovi e vibranti. La ricerca della mia pittura più recente è volta ad esplorare il rapporto tra luce, spazio e colore; il segno tra grafico e gestuale fa emergere come un'eco di immagini interiori, la luce quindi non solo come atmosfera, lo spazio non solo come luogo definito, il gesto caratterizzato da orizzonti, fessure, squarci, nascondimenti che a volte sottendono all'idea della forma, a volte offrono la chiave per penetrare nel ritmo di un respiro nelle tensioni emozionali nelle vibrazioni che risuonano come un dialogo tra l'artista e l'osservatore. Quando la tessitura di molteplici trame si ferma, stupisco e mi stupisco. La prova del mio coraggio?”; Gabriella Petrarulo [5]: “amo costruire, chiedere alla materia di farsi spazio, di prestarsi a una forma, a una poesia di qualche sorta. Ho una gestualità veloce che anche dopo anni ripesco e rivesto di senso. Presento dei lavori sul tema dell'attraversamento del mare. Nell'Antichità le navi commerciali navigavano principalmente nel periodo più favorevole, tra la fine di maggio e la metà settembre: Nel periodo invernale il mare era definito Mare Clausum, chiuso, perché troppo pericolosa era la navigazione. Oggi le parole Mare Clausum hanno acquistato un significato totalmente diverso: il mare è chiuso perché la navigazione viene proibita alle navi di salvataggio, perché esiste una gestione militare delle aree marine. Contrariamente all’antichità, oggi la navigazione avviene in tutti i periodi dell'anno, rendendosi pericolosa per le imbarcazioni dei più deboli; Nicola Trosino [6]: “le mie opere sono caratterizzate dalla trasformazione della figura e dall'interpretazione dei sogni”.
La Rassegna “Incisione e…” si svolge presso il Centro per l'Incisione e la Grafica d'Arte del Comune di Formello, Via Regina Elena 3. Ideata da Vinicio Prizia, Direttore del Centro, consiste nel proporre varie mostre a cadenza settimanale o quindicinale, composte da quattro artisti alla volta che prospettano i molti aspetti dell’arte e della grafica contemporanea nazionale ed internazionale. Tale ciclo si svolgerà nel periodo da novembre 2023 al 2024.
E’ un evento che riguarda artisti incisori di varie nazionalità che praticano spesso anche altre attività artistiche, ad esempio pittura, scultura, architettura, proprio come i grandi personaggi della storia dell’Arte, Piranesi ad esempio, che era incisore ed architetto, Rembrandt, pittore e incisore, o Picasso.
“Incisione e..” vuole testimoniare la diffusione capillare della grafica nel panorama artistico italiano ed internazionale.
Note:
[1] Nel 1917 Marcel Duchamp, direttore della Society of Independent Artists di New York, propose l’esposizione di un orinatoio a una mostra organizzata nel 1917. Ottenendo un rifiuto, dopo lunghe discussioni si dimise da tale carica. Ciononostante, da quel momento in poi, semplificando al massimo, ogni oggetto “di uso comune” poté acquisire una valenza artistica se circondato di significato. Nasceva così l’arte concettuale.
[2] Il quadro “Las Meninas” di Velasquez, del 1656, porta per la prima volta a riflettere sull’importanza dello sguardo di chi guarda un’opera d’arte. Nel quadro infatti si vede lo studio di un pittore mentre ritrae due bambine, alle loro spalle compaiono altri personaggi, e tutti vengono rappresentati come se fossero riflessi in uno specchio e come se stessero osservando lo spettatore. Un gioco di sguardi e di rimandi che invita a pensare che anche chi guarda il quadro sia parte dell’opera.
[3] Alessia Nardi è nata a Roma. Laureata in pittura all'Accademia di Belle Arti espone e collabora con diverse gallerie.
[4] Nicoletta Potenti è nata a Farnese nell'alta Tuscia viterbese, compie i suoi studi a Roma dove si laurea nel corso di pittura all'Accademia di Belle Arti. Docente di disegno e storia dell'arte, nel 2014 avvia un laboratorio artistico espressivo per la valorizzazione e l'inclusione di ragazzi con disabilità all'interno della scuola superiore dove insegna. La pittura, l'incisione e la scultura sono materie che continua a praticare con amore e, soprattutto, con l'idea di farne dono ai giovani allievi.
[5] Gabriella Petrarulo, studentessa lavoratrice, si forma artisticamente negli anni '90 all'Accademia di Belle Arti di Roma e alla Escola de Artes Visuais do Parque Lage di Rio de Janeiro.
[6] Nicola Trosino si laurea all'Accademia di Belle Arti di Roma, nel corso di pittura tenuto dal Prof. Sandro Trotti.