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Liberismo e pandemie
I virus, i batteri e le malattie in genere non agiscono in un mondo astratto. E la medicina, come le altre scienze, non è neutra. Il mondo reale dell’economia del profitto e del privilegio condiziona totalmente la scienza, la medicina e la produzione e distribuzione dei loro concreti benefici. Il problema dei vaccini, come dei farmaci, non sta tanto nella loro efficacia ormai ben comprovata, quanto in chi li produce e come e a chi sono offerti, ovvero come sono distribuiti. In una società stratificata in classi, in cui la vulnerabilità dei molti rappresenta un’opportunità per i pochi di estorcerne la forza-lavoro minimizzandone il costo, si creano le diseguaglianze globali (per esempio, fra vaccinati e non vaccinati) che poi però si ritorcono contro tutti.
La pandemia neoliberista
Nonostante il suo “naturale” classismo, la pandemia sfonda dove il tornado neoliberista gli ha aperto la strada, riducendo al minimo le barriere immunitarie di una comunità sempre più individualisticamente disgregata e asservita all’ansia di prestazione del profitto immediato, al cui altare qualsiasi valore collettivo è immolato.
L’Onu lancia un monito contro il nuovo accaparramento dei vaccini da parte dei paesi ricchi
L’Onu e l’Oms hanno espresso forte preoccupazione sul comportamento dei paesi ricchi che, spinti dall’emergenza della variante Omicron, stanno nuovamente accaparrando vaccini per Covid-19 e mettendo a dura prova la produzione globale.
Pandemia, vaccini, Green Pass e capitale: un punto di vista comunista
Contro il Sars-Cov2 non bastano i vaccini, pur utilissimi, ma servono investimenti nella scuola, nella sanità e nei trasporti pubblici. Il governo Draghi preferisce invece scaricare gli obblighi del Green Pass sui lavoratori, liberando i padroni da ogni responsabilità per le prevenzioni.
Si può ancora ragionare sulla pandemia?
I massimi esperti in materia affermano che non abbiamo affrontato in maniera adeguata la pandemia e che se non cambiamo rotta fenomeni di questo genere potrebbero ripetersi.
Il Vietnam riceve importanti visite diplomatiche da Cina e Giappone
Appena due settimane dopo la visita della vicepresidente statunitense Kamala Harris, il Vietnam ha ricevuto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il ministro della Difesa giapponese Kishi Nobuo. La Repubblica socialista si conferma uno dei crocevia dell’attività diplomatica nell’area dell’Asia sudorientale.
Il green pass è una misura efficace?
Il green pass, pensato come una misura per riaprire le attività economiche in assenza di altri provvedimenti, è inadatto in questa fase a contenere i contagi; meglio sarebbe pensare alla vaccinazione obbligatoria.
Cina e Stati Uniti si contendono il Vietnam a suon di vaccini
Mentre Kamala Harris si trovava in visita in Vietnam, assicurando la donazione di un milione di vaccini, la Cina ha consegnato due milioni di dosi, a conferma della sfida che le due superpotenze stanno combattendo per l’influenza sui Paesi del sud-est asiatico.
Cosa nasconde l’imposizione del green pass
La questione del green pass non è stata solo un’efficacissima arma di distrazione di massa, ma ha ulteriormente rafforzato il blocco sociale dominante della grande borghesia che – controllando praticamente tutte le casematte necessarie per l’egemonia sulla società civile – ha ancora una volta imposto al dibattito pubblico e politico un tema che non mette in questione il suo dominio economico, sociale e politico.
Oltre il dilemma del passaporto vaccinale
Ha veramente senso la contrapposizione netta e dura tra sostenitori dei vaccini e suoi oppositori (una minoranza) o le cose sono assai più complicate e bisogna rimettere in discussione un intero sistema generatore di pandemie e di controllo sociale?