Visualizza articoli per tag: troika
Spezzeremo le reni alla Grecia
Che il debito pubblico – 240 miliardi – sia diventato insostenibile da tre anni a questa parte lo asseriscono un po’ tutti, economisti di grido, di orientamenti diversi al servizio delle istituzioni internazionali e quelli indipendenti di enti finanziari privati. Che possa essere sostenuto pro tempore – per i prossimi mesi – imponendo nuovi e più pesanti sacrifici a dieci milioni e settecento mila uomini, donne e bambini allo stremo dopo quattro anni di austerity lo sostengono i cosiddetti “creditori”, la Germania al comando dell’Eurogruppo, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale.
Il contagio greco e la rivoluzione culturale in Europa.
Il compromesso dei quattro mesi – uno in più dei termini di Shylock e due in meno di quelli richiesti da Atene – presentato lunedì scorso a Bruxelles dal Ministro Yanis Varoufakis è ancora in bilico, e verrà probabilmente emendato prima dalla imminente scadenza del 28 febbraio. È un cedimento del Primo Ministro Alexis Tsipras?
Grecia chiama Italia. Di ritorno da Atene
Il Washington Post il giorno dopo la vittoria di Syriza, mostra Alexis Tsipras attorniato da bandiere di Rifondazione Comunista. Le paure dell’imperialismo USA e il segnale alla Merkel e alla Troika. Se il nuovo governo di Syriza continuerà a tenere prima alle persone che alle compatibilità di sistema, non ci sarà scampo per chi fino ad oggi si é arricchito sulla pelle del popolo greco.
La vittoria di Syriza e il ruolo dei comunisti
La vittoria di Syriza e di Tsipras in Grecia è un evento storico perché per la prima volta nell'Unione Europea una forza autenticamente di sinistra vince e governa. Ora però l'obiettivo assai più difficile è quello di far uscire la Grecia dal baratro. Un obiettivo già arduo in sé nel contesto di questa Europa complicato da un’alleanza di governo “spuria” con ANEL.