Venerdì, 26 Febbraio 2016 15:03

Scrivere di scuola. E non solo

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Una interessante disamina sulle più recenti pubblicazioni su scuola e formazione.

Venerdì, 26 Febbraio 2016 16:28

Perché modificare la Costituzione?

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Di fronte ai nuovi tentativi di modificare parti importanti della Costituzione del 1948, proviamo a porci alcune domande fondamentali.

Venerdì, 26 Febbraio 2016 16:29

Apocalittici e integrati di Umberto Eco

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Ricordo dello scrittore de Il nome della rosa e Il pendolo di Foucault.

Venerdì, 26 Febbraio 2016 16:34

I perché della crisi italiana e mondiale

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Il nuovo libro di Domenico Moro "Globalizzazione e decadenza industriale. L’Italia tra delocalizzazioni, crisi secolare e euro".

Una riflessione per comprendere come dalla religione germoglino talvolta violente manifestazioni di intolleranza.

Venerdì, 26 Febbraio 2016 16:36

Una svolta decisiva nel secolo breve

di

Il 1956 è stato un punto di svolta del secolo breve che si chiude nel 1991 con la fine dell’Urss. 

Anticipiamo un primo stralcio del libro di Alvaro Cunhal, "Il Partito dalle pareti di vetro", seguiranno altri nei prossimi numeri.

La crisi economica si fa sentire anche dalle parti di Copenaghen, la causa è sempre il liberismo-capitalismo, l’idolo da abbattere.

Un altro cinema è possibile, che rompa la cappa dell’ideologia dominante, formalista e postmoderna.

Le morbose illusioni democratiche e le relative torsioni burocratiche di quel che rimane del più grande sindacato in Italia. Questo emerge dalla Carta dei diritti universali del lavoro redatta dalla Cgil. Un sindacato che nell’attuale fase imperialistica non è capace di configurare la propria prassi se non come mero attivismo istituzionale.

Di Alessandro Bartoloni

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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