Acotto contro Agamben, ovvero miseria del “nudo eloquio” agambeniano
Alessio ArenaUna recensione del libro di Edoardo Acotto Contro Agamben – Una polemica filosofico-politica (ai tempi del Covid-19) (editore Scienze e Lettere): un testo importante per riflettere sull’avvenire della sinistra.
Nella generale mercificazione dell’umano a opera del capitale, non fa eccezione quella dei sentimenti. I social network sono un potente meccanismo di riduzione del sentimento amoroso a qualcosa di effimero e intercambiabile, spendibile in una logica di marketing del proprio io-profilo.
Non ci si può limitare alla nichilistica negazione del precedente livello di sviluppo, altrimenti non si costruirebbe nulla di nuovo, ci si limiterebbe alla cieca distruzione del passato, senza distinguere gli aspetti progressisti che vanno ripresi e sviluppati e i momenti regressivi che devono essere definitivamente tolti.
Quando due personalità diametralmente opposte si incontrano, possono generarsi meraviglie del pensiero e dell’azione; ma, se a farlo sono una inconsapevole quanto potenziale perché appetibile vittima e un manipolatore dai tratti patologici, può solo cominciare l’escalation della violenza, con tutto il suo corollario di fasi codificate a livello psicoterapeutico.
Il socialismo realizza gli ideali democratici proclamati e costantemente traditi dalla borghesia, consentendo alle masse sfruttate, alienate dal lavoro salariato e passivizzate politicamente, di riappropriarsi dei mezzi di produzione e sussistenza per poter partecipare attivamente alla gestione dello Stato.
La ferocia della guerra, in Bosnia come in altri luoghi del mondo, nei confronti dei bambini, spaventati, violati, mutilati, pur non avendo nessuna colpa da espiare.
Il Vietnam è uno dei paesi maggiormente colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico. Per questo motivo il governo sta prendendo le misure necessarie per promuovere uno sviluppo sostenibile e ridurre le emissioni nei prossimi anni.
La presenza di questa di consonanze con la Poetica di Aristotele può essere spiegata solo in riferimento al crescente interesse, manifestatosi durante gli ultimi anni della vita di Brecht, per le riflessioni sull’arte dei “classici”.
L’esistenza di enti ideali invarianti come referenza primaria dei predicati usati nel linguaggio descrittivo e valutativo era per Platone un presupposto necessario alla stabilizzazione non relativistica dei significati di questo linguaggio, e dunque della stessa conoscenza del mondo cui esso si riferisce. Prendeva forma qui uno degli assiomi fondamentali del platonismo: la stabilità dei discorsi e delle conoscenze dipende da quella degli oggetti su cui essi vertono.
V lezione del corso di filosofia: Gli ultimi dialoghi platonici
di Renato CaputoMercoledì 29 settembre dalle ore 18 alle 20.15, quinta lezione del corso: “Controstoria della filosofia” (II ciclo), tenuto dal professor Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci. La lezione (che si terrà in videoconferenza per gli iscritti all’Università popolare Antonio Gramsci e in diretta facebook al link https://www.facebook.com/unigramsci/) affronterà – in un’ottica marxista – gli ultimi dialoghi platonici.
Altro...
Proseguiamo con la pubblicazione delle videolezioni del corso di filosofia: “Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista”. Secondo ciclo: “Dall’utopia comunista di Platone al realismo immanentistico di Aristotele” – tenuto dal professor Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci – con il video della quarta lezione: La Repubblica di Platone.
In nome del giusto richiamo alle contraddizioni interimperialiste, non si può arrivare a sostenere il proprio imperialismo nazionale e il polo imperialista europeo di cui si è parte, in quanto per i loro interessi non sempre convergenti con l’imperialismo statunitense favorirebbero il multipolarismo e la lotta per la pace.
L’importante libro di Rob Wallace sull’origine delle pandemie
di Alessandra CiattiniI media non fanno che parlare di vaccini e della necessità di vaccinarci, ma è davvero questo il modo migliore e unico per affrontare la pandemia?
Ragioneria dello Stato e Funzione Pubblica intervengono per giudicare illegittimo un accordo sindacale alla Agenzia delle Entrate che prevedeva di destinare una parte dei risparmi della mancata erogazione dei buoni pasto a una specifica indennità condizione lavoro dal quale vogliono invece escludere quanti sono in smart working. Tuttavia alcuni dei fautori dello smart working guardano al lavoro a progetto e strizzano l’occhio a una sorta di cottimo istituzionalizzato.