Venerdì, 01 Maggio 2015 21:08

Il disinvolto uso politico del genocidio

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Negli ultimi giorni le celebrazioni per i cento anni del genocidio armeno hanno costretto analisti e governi a interrogarsi sul significato del concetto di genocidio e sulla sua applicabilità o meno ai tragici eventi che hanno colpito un secolo orsono gli armeni.

Non è la genialità di Iglesias che può spiegare il fenomeno Podemos, ma è l’impatto negativo delle politiche capitaliste nella perferia europea. Seppure è un fenomeno ancora pieno di incognite, Podemos è una buona notizia perché è un sintomo che anticipa la possibilità del cambiamento.

Venerdì, 01 Maggio 2015 22:49

Democrazia e Jobs Act

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Il cosiddetto "cambiamento" riformista del governo Renzi, è l’ultimo risultato in ordine di tempo di controriforme antisociali per la centralizzazione del potere, e l’annullamento dell’autonomia di eventuali forme rappresentative delle masse lavoratrici anche in futuro.

Fra le disposizioni contenute nel DDL sulla scuola quella sulla chiamata diretta dei docenti, attraverso l’istituzione di appositi albi territoriali, è incostituzionale e non rispetta le regole contrattuali. Impedire la trasformazione dei docenti in burattini manovrati dal Dirigente, sballottati da una scuola all’altra, significa assumere la difesa della libertà di insegnamento a partire dallo sciopero del 5 maggio.

L'ultimo spettacolo, nel complesso non esaltante, portato in tour da Arturo Brachetti sollecita una riflessione sulle condizioni di lavoro e di vita che il mercato e il patriarcato impongono ai precari e, soprattutto, alle donne.

Il dissenso espresso dal Comitato Nazionale Scuola e Costituzione , di cui faccio parte, nei confronti della recente proposta dell’UAAR di destinare i fondi statali dell’8 per mille anche all’edilizia scolastica ha sollevato non poche obiezioni e risentimenti, su diversi fronti.

A 70 anni da quel 25 Aprile 1945 in cui l’Italia fu liberata dal nazifascismo la questione della Resistenza resta ancora un argomento mai inattuale per quanto allo stesso tempo controverso. Lo scorrere degli anni non può in nessun modo cancellare ciò che quella lotta di liberazione ha significato né tantomeno oscurare il ruolo fondamentale che i comunisti ebbero durante quegli avvenimenti.

Uno spettro si aggira per l'Europa, e non è il comunismo ma la Grexit: l'uscita della Grecia dall'Euro, il default. La notizia è sempre la stessa e - come è noto - viene rimessa in circolazione ogni volta che Atene prova a opporsi ai pressing tedeschi su riforme e misure di austerity, senza le quali i rubinetti del prestito vengono chiusi. 

In questo articolo forniremo, per ragioni di spazio, una breve informativa che speriamo possa dare un’idea, di massima ma chiara a sufficienza, sulla questione spinosa delle unioni civili e dei diritti di tutte le cosiddette “coppie di fatto” nel nostro paese. Spinosa ovviamente perché l’orientamento del Vaticano nella vita culturale, sociale e politica ha notoriamente un fortissimo peso ed è spesso parte integrante della strategia delle classi dominanti nel nostro paese nonostante la “laicità” dello Stato.

“Ho assistito, in Parlamento, a dibattiti sconvolgenti. Ho sentito parlamentari dire che non può essere punita la sofferenza psichica prodotta dalla tortura. O che la tortura, per essere tale, deve essere ‘reiterata’. Abbiamo sentito il governo spiegare che in Italia manca un reato specifico, perché la tortura è ‘lontana dalla nostra mentalità’”.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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