Si fa un gran parlare del nuovo Stadio della Roma, lo Stadio di Pietralata titolano i giornali, e sembra tutto già deciso, fatto e organizzato con il beneplacito della cittadinanza compiacente e tutti vissero felici e contenti. Ma questa è una narrazione tipica delle favole e difatti sinora abbiamo letto solo titoloni e visto disegnini degni delle storielle per bambini.
Purtroppo la realtà è ben diversa e ha tutta l’aria di trasformarsi in un incubo. Per questo motivo, come liberi cittadini e cittadine delle aree adiacenti le zone interessate dall’idea del nuovo Stadio (attivi da anni in comitati e associazioni territoriali), abbiamo deciso di unirci in un Comitato di lotta per far sentire la nostra voce, esporre le nostre numerose perplessità sulla realizzazione di questa opera dai dubbi benefici per la collettività e dalle molte criticità, nonché ricevere dalle autorità competenti tutte le informazioni necessarie per consentire una completa valutazione della situazione attuale e degli scenari futuri.
Premesso che al momento, nonostante i media nazionali e capitolini abbiamo raccontato l’opera come cosa fatta, carte e documenti ufficiali alla mano, di certo non risulta ancora nulla.
Due sono le principali criticità connesse con la realizzazione di questa mastodontica struttura che come cittadini attenti riteniamo degne dell’interesse generale. Da un lato l’enorme consumo di suolo per la sua realizzazione (immagine 1), con l’ennesima aggressione al verde pubblico in una città come Roma che solo nel 2021 ha visto consumati ben 105,377 ettari di suolo, una superficie pari a 150 campi di calcio (a proposito di stadio). E a ben vedere, la maggior parte di questa sottrazione di suolo è concentrata proprio nelle aree periferiche, con il 26% in IX Municipio, il 14% in XI e il 12% in XII. E’ forse utile ricordare che Roma, a causa delle proprie dimensioni, è la prima città italiana per suolo consumato, con 30mila ettari. In questo contesto già critico, va detto che l’area dove dovrebbe sorgere lo stadio è già interessata da un progetto edilizio mastodontico che rientra nel famigerato progetto SDO – Sistema direzionale Pietralata: Studentato e Campus Biomedico Università La Sapienza (230.000 mc e 3.500 studenti più professori ed impiegati), Tecnopolo per cui sono stati stanziati un miliardo e trecento milioni di euro, nuova sede ISTAT (190.000 mc e 3.000 impiegati); nuovo Centro Direzionale stazione Tiburtina con previsione di 750.000 mc di cemento destinati a uffici e 1 albergo di 300 stanze (immagine 2). Tra il Centro Direzionale Stazione Tiburtina e gli altri edifici sopra indicati (ISTAT, Campus e Tecnopolo) era originariamente prevista un’area verde denominata Parco di Pietralata di circa 14 ettari proprio quella dove ora si prevede la costruzione dello Stadio (immagine 1). In pratica, si è deciso di costruire nell’unica area che in precedenza era stata riservata al verde pubblico.
La seconda criticità, tutt’altro che trascurabile, riguarda la questione della viabilità locale già fortemente provata in questo quadrante dell’area metropolitana. Infatti, stando a quanto appreso dai giornali, il progetto prevede la realizzazione di un mega impianto da oltre 60 mila posti. E allora la domanda che sorge spontanea riguarda proprio la raggiungibilità dell’impianto: attraverso quali reti viarie dovrebbero transitare tutte queste persone per raggiungere lo Stadio che a quanto pare non sarà dedicato esclusivamente alle partite di calcio, ma ospiterà eventi, concerti e altre iniziative? Insomma l’area sarebbe impegnata H24 e così le strade limitrofe.
La narrazione di chi caldeggia l’opera batte sulla stantia retorica della riqualificazione del quartiere, ma a ben vedere, oltre che stantia, è piuttosto pretestuosa. Basti pensare che al momento è previsto solo il 3% della spesa in opere pubbliche, dato che già rende evidente il livello di investimento sulla reale riqualificazione dei quartieri popolari. Con lo Stadio a ridosso della Stazione Tiburtina, quindi a ridosso del quartiere di Pietralata, i cittadini si troverebbero a dover sopportare molto più smog, traffico e inquinamento di ogni tipo, ossia gli scarti del progetto. Chiamatela riqualificazione.
Per queste ragioni, il comitato sarà presente a vigilare e agire nelle sedi opportune a difesa della qualità della vita delle aree interessate e dell'intera Capitale, delle cittadine e dei cittadini e delle persone che amano e rispettano Roma.
COMITATO STADIO PIETRALATA, NO GRAZIE!
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Partecipa all’ assemblea pubblica del 26 Novembre alle 16.30 al Circolo Arci Concetto Marchesi Via del Frantoio 9C, Roma .Si discuterà con vari invitati tra cui Paolo Berdini.