Titolo italiano | Avanti Soviet |
Titolo originale | Shagay, sovet! |
Paese | Unione Sovietica |
Anno | 1926 |
Regista | Dziga Vertov |
Colore | Bianco e nero |
Sonoro | Musica |
Lingua | Russo |
Sottotitoli | Italiano |
Lunghezza | 1h 09’ |
Qualità del filmato | Buona |
“Avanti, Soviet!” è un documentario sovietico del 1926 che il regista Dziga Vertov ha girato in onore del Soviet dei deputati operai, contadini e soldati di Mosca.
Nel documentario si vuole sottolineare lo sforzo di ricostruzione del Paese e della società sovietica dopo le distruzioni dovute alla guerra civile seguita alla Rivoluzione dell’Ottobre 1917. In particolare, sottolinea il ruolo che il Soviet ha nel promuovere la lotta alle piaghe che affliggono la società: la povertà, le malattie, l’analfabetismo. Lo sforzo immane volto a fornire assistenza sanitaria e istruzione alle fasce più disagiate della popolazione ritorna continuamente in vari punti del film.
La ricostruzione materiale ed economica del Paese è vista attraverso la lente dei progressi dell’elettrificazione, incarnazione concreta del programma che Lenin stilò già nei primi anni del potere sovietico.
È vigoroso l’appello al popolo a combattere una nuova guerra: dopo aver sconfitto gli eserciti bianchi e le truppe delle potenze capitalistiche intervenute per combattere il pericolo bolscevico, ora il popolo è chiamato a impugnare armi di un altro tipo per far risorgere dalle rovine le fabbriche, le case, le strade, le ferrovie, i ponti, le locomotive, i macchinari, le scuole, i sanatori, gli ambulatori…
Il film è di tono propagandistico, ma senza chiudere gli occhi di fronte alle contraddizioni della società: si mostra la miseria, si mostrano i bambini abbandonati, e dall’altra parte si mostra la prostituzione, la speculazione, il persistere di svaghi decadenti borghesi. L’intreccio è naturalmente costruito con lo scopo di mettere in evidenza l’immane sforzo del potere sovietico nel rendere migliore la società, nel costruire un mondo nuovo, un uomo nuovo. Ancora fortissima era la carica ideale che pervadeva la società sovietica, e questo film ne è una testimonianza tanto rara quanto preziosa.
Buona visione!