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Nel mirino del governo il diritto allo sciopero
I lavoratori dell’azienda di trasporti romana, Atac, protestano per un rinnovo contrattuale che non si vede da un decennio e per le difficili e precarie condizioni di lavoro a cui sono soggetti, e subito il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio parla di «spregio verso il bene pubblico»; un gruppo di lavoratori di Pompei si riunisce in assemblea, il sito archeologico apre con un ritardo di un’ora e quarto e immediatamente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi dice di aver provato «una rabbia incontenibile».
L’ATAC non è criticabile: autista sospeso
Christian Rosso, dipendente dell’azienda dei trasporti romani, è stato da questa sospeso a tempo indeterminato dal servizio per aver diffuso un video di denuncia sulle inefficienze del sistema dei trasporti pubblici della Capitale.
Sui macchinisti... e su Atac
Dietro l’assurda criminalizzazione dei lavoratori come responsabili dei debiti e delle disfunzioni dell’ATAC, si nascondono le colpe di politici e amministratori delegati dell’ultimo quindicennio. Dal circolo vizioso dei prestiti bancari al clientelismo con cui è stata inzeppata l’azienda con centinaia di persone inutili, per di più appaltando le lavorazioni a costi esorbitanti. Ecco come si distrugge la più grande azienda di trasporto pubblico locale in Italia.