Recensioni

Sebbene Soderbergh faccia di tutto per realizzare un film antitetico all’industria culturale, la mancanza di una visione del mondo alternativa gli impedisce di andare al di là di un lodevole film di denuncia dei meccanismi, anche razzisti, di sfruttamento della forza lavoro e della necessità di battersi contro di essi.
Un prodotto ben confezionato dell’industria culturale che lascia anche alquanto da riflettere allo spettatore sul modo essenzialmente distopico in cui l’ideologia dominante rappresenta il mondo futuro, per cancellare ogni residua traccia di spirito dell’utopia e principio speranza in un mondo migliore, più giusto e razionale.

Luci e (prevalenti) ombre nell’attribuzione dei più ambiti premi cinematografici.

Sono cresciute negli ultimi anni tesi a sostegno del determinismo e dell’illusorietà del libero arbitrio, supportate da recenti scoperte delle neuroscienze. Vero avanzamento del pensiero scientifico e filosofico o ideologia funzionale al mantenimento dello status quo?

Recensione dell’ottimo film d’animazione giapponese Voglio mangiare il tuo pancreas, del mediocre La paranza dei bambini, assurdo Orso d’argento a Berlino per la miglior sceneggiatura, con una postilla su Creed II, tipico prodotto dozzinale dell’industria culturale Usa.

Recensione dei film: Se la strada potesse parlare, Il corriere – The Mule di Clint Eastwood e L’uomo del cuore di ferro, film storico su un’azione della resistenza contro un gerarca nazista.
Un film di denuncia contro le dittature militari di destra e sulla capacità di resistenza dei rivoluzionari anche dinanzi a rapporti di forza a loro del tutto sfavorevoli.
Le nomination agli oscar sono un utile termometro per misurare la capacità di egemonia della classe dominante sul mondo del cinema.
Una commedia brillante che diverte e al contempo invita lo spettatore a riflettere sullo stato di apartheid vigente negli Stati Uniti ancora negli anni sessanta, di contro a un film tutto teso a naturalizzare il cinismo imperante nella società capitalistica.
La prima edizione de Le fiabe del focolare porta alla luce le versioni di celebri racconti progressivamente nascoste o cancellate per venire incontro alle esigenze del dominio di classe.

Un film da non perdere su uno dei protagonisti più oscuri e malvagi della maggiore potenza imperialistica mondiale.

La Disney si dimostra azienda culturale di fondamentale importanza per la difesa dell’ordine sociale esistente.

Esce nelle librerie italiane il prossimo 15 Gennaio 2019 l’ultimo dossier-inchiesta sulla prostituzione realizzato dalla giornalista inglese Julie Bindel, nell’appassionata traduzione realizzata dalle attiviste italiane di Resistenza Femminista, pubblicata da Vanda-Morellini editore.
Un film pienamente godibile e che lascia al contempo molto da riflettere allo spettatore, mettendo in discussione alcuni dei principali cliché dell’ideologia dominante.
Classifiche dei film maggiormente significativi distribuiti in Italia nel 2018.
Un libro di Salvatore Schinello sul concetto di egemonia in Gramsci utile anche per la battaglia delle idee di oggi.
La storia intravista dalla prospettiva della cameriera ovvero i subalterni in quanto tali possono parlare?
Un film da non perdere che ci porta a riflettere, attraverso tragici eventi del passato, sulla situazione sempre più drammatica che si sta producendo nel nostro paese.

Dietro l’ideologia neoliberale si cela il progetto di imbrigliare gli Stati democratici in istituzioni transnazionali volte a impedire ogni messa in discussione della proprietà privata.

Un interessante film sulla più antica, decisiva e attuale delle guerre: la lotta di classe.

Una raccolta di racconti paradossali, ironici, divertenti. Ma anche intelligenti, senza essere pesanti. Adatti per qualunque pubblico ci permettono di gettare un occhio critico alla nostra società e al Santo Natale senza offendere nessuno.
Un bel film schierato coraggiosamente a favore dell’emancipazione degli oppressi senza mai perdere la tenerezza.
Due validi film di denuncia dei danni provocati alla vita dalla visione mitologico-religiosa del mondo.
Una mostra decisamente interessante dal punto di vista storico, ideologico e culturale e piuttosto deludente dal punto di vista del godimento estetico.
Un tipico esempio di film complice del sistema ed espressione dell’ideologia dominante e un altrettanto tipico film di denuncia in grado di divenire un momento di mobilitazione collettiva contro il sistema.
Troviamo in questo libro più che un romanzo, una storia, un’analisi del territorio, un’appassionata riflessione filosofica sulla realtà socio-politica e culturale del nostro paese, che è anche un’esortazione ad agire.
Quali sono le radici della crisi dell’università e della perdita della sua capacità emancipatoria?
Un classico esempio di prodotto divertente e progressista dell’industria culturale.

Se perdessi la fiducia nel Potere Giudiziario, dovrei smettere di essere un politico e dire che le cose in questo Paese si possono risolvere solo con una rivoluzione.

Un bel film che realisticamente denuncia tutta la spietatezza del grande capitalista e che al contempo è un tipico prodotto dell’industria culturale.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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