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Dove va la Romania?

Esclusione di Călin Georgescu dalle elezioni presidenziali romene del 4 maggio. Come per le elezioni del 24 novembre 2024 che furono annullate la Ue non commenta. George Simion è il nuovo candidato dell’Ecr e di tutta la destra della Romania.


Dove va la Romania?

A distanza di tre mesi sembra un ricordo lontano nel tempo che venerdì 6 dicembre 2024 in Romania, a poche ore dal ballottaggio che si sarebbe dovuto tenere la domenica perché nessuno dei candidati era riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta delle preferenze, la Corte costituzionale rumena annullò i risultati del primo turno e ordinò che tutte le procedure di voto che si erano tenute il 24 novembre dovevano essere ripetute. Come è noto, il primo turno era stato vinto alquanto a sorpresa dal candidato di estrema destra e filorusso Călin Georgescu, che aveva raccolto il 22,94% con 2.120.401 voti, nonostante i sondaggi iniziali lo avevano dato intorno al 5%, il premier europeista Marcel Ciolacu, membro del partito socialdemocratico con il 19,15% era favorito ma fu escluso dopo il primo turno dietro ad Elena Lasconi, sindaco di centrodestra di una piccola città, che lo superò per circa 700 voti, con il 19,18%.

Il risultato delle elezioni, come è stato diffuso dai media, sarebbe stato falsato con brogli e tecniche illegali e quindi è stato annullato e da rifare per garantire la correttezza e la legalità delle elezioni. La campagna elettorale di Georgescu si era svolta  soprattutto sul social network TikTok e la Commissione europea su questo social ha aperto un'indagine presentata come formale per verificare se la sua piattaforma abbia violato la nuova legge sui servizi digitali, l'accusa è stata quella di non aver fatto abbastanza per evitare e prevenire interferenze nelle elezioni e in particolare quelle tenutesi in Romania a novembre 2024. In pratica si è sospettato che TikTok sia stato utilizzato per manipolare l'opinione pubblica durante le elezioni, al riguardo si tenga conto che dopo l’annullamento delle elezioni si sono svolte molte manifestazioni di protesta. La legge europea sui servizi digitali impone alle piattaforme online di adottare misure per prevenire la diffusione di disinformazione o di informazioni false e la manipolazione online, soprattutto in periodi elettorali è l’obiettivo dell'indagine che per garantire che la piattaforma online non abbia messo a rischio la democrazia e la Commissione Ue sta verificando se gli algoritmi di TikTok favoriscano o meno la diffusione di contenuti manipolati o fuorvianti tramite un’analisi delle politiche pubblicitarie che utilizza il social indagando se le stesse siano state sufficientemente trasparenti e regolamentate. Se l'indagine confermerà le violazioni, TikTok potrebbe essere soggetto a sanzioni economiche o altre misure correttive e a modificare le sue politiche e i suoi algoritmi per conformarsi alla legge europea. 

Attenzione. Questa indagine potrebbe stabilire un precedente importante per la regolamentazione delle piattaforme online in Europa. Certo è, che l’indagine su TikTok è un segnale chiaro che l'Unione Europea intende tutelare la democrazia e l'integrità delle elezioni anche nell'era digitale, vedremo quali saranno i risultati di questa indagine. Le piattaforme online come TikTok hanno una grande responsabilità e devono garantire che i loro servizi non siano utilizzati per manipolare l'opinione pubblica o interferire nei processi democratici però pensare che il voto di milioni di elettori possa essere manipolato online non tiene conto che una campagna elettorale si svolge anche per strada con dibattiti pubblici e con incontri con i candidati. Georgescu ha svolto la sua campagna elettorale su questo social ma ha anche postato video ed ha fatto anche comizi e incontri pubblici con gli elettori e vedremo se le accuse che gli sono state addebitate saranno provate, ma, ciò nonostante, si è ricandidato ed è stato estromesso. Ha presentato ricorso e i media internazionali hanno dato ampio spazio alla notizia che la Corte costituzionale della Romania ha respinto il suo ricorso escludendo definitivamente la sua candidatura alle elezioni presidenziali che ci saranno il 4 maggio prossimo [1]. Rispetto a questo annullamento è seguito anche il no della commissione elettorale per Diana Sosoaca [2], avvocato ed eurodeputata celebre per le sue teorie No Vax e per aver sventolato a Strasburgo il volto di Gesù mentre indossava una museruola per cani e urlava contro Ursula von der Leyen. 

Per le elezioni in Romania al momento è George Simion [3] il candidato che ha ricevuto dalla Corte della Romania il via libera alla candidatura per le presidenziali. Il suo partito è l’ECR che è un gruppo politico sovranista del Parlamento europeo creato il 22 giugno 2009 dai partiti conservatori di destra e di destra radicale e di estrema destra che si definiscono eurorealisti e antifederalisti in quanto si oppongono al federalismo europeo. Questa formazione politica sostiene pienamente la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 4 maggio e a quanto dicono i media per queste elezioni presidenziali, in Romania tutta la galassia dell'estremismo filorusso punterà e appoggerà George Simion in una fase importante per la Romania perché dal 1° gennaio 2025, che è stata una giornata storica, i cittadini della Romania e della Bulgaria possono viaggiare liberamente tra i Paesi dell'area Schengen [4]. Dopo anni di trattative si è aperto un nuovo corso soprattutto economico che rilancia una nuova mobilità non solo per le persone che potranno cercare un lavoro maggiormente adeguato al proprio status professionale ma anche per le merci che potranno viaggiare senza dazi e anche per i capitali che potranno dare un nuovo impulso anche alle economie locali, al riguardo le aspettative sono notevoli perché potranno incrementarsi nuovi investimenti nelle aree maggiormente depresse. L'area Schengen è stata istituita nel 1985 e oggi comprende 29 Paesi, la maggior parte dei quali appartenenti all'Ue, oltre ad alcuni Paesi terzi, tra cui l'Islanda e la Svizzera. Com’è noto però non mancano critiche perché l'area Schengen incrementa anche una concorrenza talvolta sleale con bassi prezzi per i prodotti e anche per servizi vari ma questa mobilità rappresenta il sale del capitalismo corrente che con il liberalismo senza regole e quindi selvaggio alimenta di fatto soprattutto con bassi salari continui processi di miseria progressiva, in pratica alimenta sì, un mercato unico tra i paesi Ue, ma l’assenza di uno standard unico delle retribuzioni crea di fatto una differenza dei redditi tra i vari paesi. L’istituzione dell’area Schengen è stata progettata e realizzata per aumentare i profitti rilanciando continuamente nuovi mercati. 

La sentenza shock della Corte costituzionale rumena che ha respinto il ricorso di Călin Georgescu è stata aspramente criticata con forti manifestazioni di piazza, ma non dalla Commissione europea [5] che ha evitato di commentare come aveva già fatto per l’annullamento delle elezioni di novembre. Questo non significa che Ursula von der Leyen abbia cambiato posizione sulla Romania rispetto a quando il 9 dicembre del 2024 dichiarò: "Lasciamo che siano i romeni a decidere e sostenere delle elezioni davvero libere” [6]. Sono passati appena tre mesi da allora e rispetto a questo concetto che Ursula von der Leyen ha voluto rimarcare, quanto meno oggi una dichiarazione la Commissione Ue doveva farla e non ignorare l’annullamento di una candidatura e quindi il fatto di non averla fatta significa che si è approvato di fatto  che il ricorso di Călin Georgescu è stato respinto nonostante che i risultati dell’indagine Ue avviata su TikTok non sono stati ancora resi noti e pubblicati. La cosa non è insignificante perché per i rumeni l’annullamento delle elezioni ha provocato forti manifestazioni e il fatto in sé non ha precedenti all'interno degli Stati membri dell’Ue. La Romania, come sappiamo, da Stato dell'Unione Sovietica si è trasformata negli anni in uno dei principali alleati sul Mar Nero entrando nella Nato e nell'Unione Europea nel 2004, ma i rumeni sono legati alla Russia e questo l’Ue non lo vuole accettare e lo combatte con ogni mezzo e quello di non riconoscere i risultati elettorali è la cosa peggiore. L’Ue è troppo sbilanciata ad alimentare i profitti e con l’economia di guerra che caratterizza la fase in corso che con gli annunci che sono stati fatti di investire 800 miliardi di euro per riarmare i vari eserciti degli stati sta dando inizio a nuove ondate di miserie progressive perché si tratta in pratica al di là dei raffinati meccanismi finanziari che verranno adottati, e non c’è un accordo tra i vari stati, si tratta di incrementare nuovi debiti pubblici che si sommeranno a quelli consolidati creando nuove crisi di bilancio che metteranno in crisi i già precari servizi primari come la sanità e l’istruzione pubblica.

L’annullamento delle elezioni in Romania del dicembre scorso e l’impedimento della candidatura a personaggi non graditi anche se sono di destra o di estrema destra sono due facce della stessa moneta Ue perché hanno gli stessi obiettivi che sono quelli di affermare che esiste sempre una distanza politica rispetto agli alleati della Russia che viene conclamata sempre come se fosse quella per un nemico anche se oltre al conflitto in corso, Ucraina-Russia, al momento non si segnalano altre aree di probabili interventi armati da parte della Russia. Una cosa è affermare che le politiche dell’ultradestra sono in contrasto con i trattati Ue e sono comunque da respingere, altra è che chi non segue le politiche Ue non si può candidare e deve essere estromesso. Tra la Ue e l’annullamento delle elezioni e della candidatura di Georgescu ci sono le forti manifestazioni di piazza che in Romania non sono removibili anche perché i media possono cancellarle dalla cronaca ordinaria ma non possono eliminarle dalla realtà politica dell’area Ue e sono un fatto politico del quale bisogna tenere conto. 

Note:

[1] (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2025/03/11/georgescu-escluso-da-elezioni-romania-col-fiato-sospeso-_153325d7-37ad-451f-b6af-340533dbd59e.html).

[2] (https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2025/03/16/ansa-la-romania-esclude-un-altro-candidato-dellultradestra_707a7222-dc26-4a28-b2dc-319907b8962d.html).

[3] (https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2025/03/16/romania-arriva-il-primo-si-al-candidato-dellultradestra-simion_5a589686-3419-4f28-9c86-540d3fe17834.html).

[4] (https://it.euronews.com/my-europe/2025/01/01/bulgaria-e-romania-entrano-ufficialmente-nello-spazio-schengen-soppresse-le-frontiere-inte).

[5] (https://it.euronews.com/my-europe/2024/12/09/voto-in-romania-no-comment-di-bruxelles-sulla-decisione-senza-precedenti-di-annullare-le-e).

[6] (https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2024/12/09/ue-sosteniamo-elezioni-davvero-libere-in-romania_48e96ea7-6ebb-4707-8245-6c41d32673bb.html).



23/03/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Felice di Maro
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