Titolo italiano | Il vecchio e il nuovo |
Titolo originale | Staroye i novoye |
Paese | Unione Sovietica |
Anno | 1929 |
Regista | Sergej Michajlovič Ėjzenštejn |
Colore | Bianco e nero |
Sonoro | Muto |
Lingua | Russo |
Sottotitoli | Italiano |
Lunghezza | 1h 26’ |
Qualità del filmato | Discreta |
Il vecchio e il nuovo è il film gemello de La linea generale, da cui si discosta solo per il diverso finale - maggiormente propagandistico così come commissionato dalle autorità - un film che segna una svolta nel cinema sovietico ed in quella del suo regista, Sergei Eisenstein. Il forte sperimentalismo che aveva caratterizzato Sciopero, La corazzata Potemkin e Ottobre subisce il mutamento di rotta dettato dalla necessità di (provare a) costruire il socialismo in un solo paese e dalle sue contraddizioni. Di questa pellicola ne esistono due versioni, La linea generale, che col finale voluto dall’autore, e quella qui presentata, intitolata Il vecchio e il nuovo, col finale “commissionato” (o forse sarebbe più corretto dire commissariato) dalle autorità.
Ambientato in un anonimo villaggio fatto di miseria e ignoranza, una povera contadina si mette a capo di una cooperativa per cercare di migliorare le condizioni del paese. Il film, fatto per sostenere le politiche di collettivizzazioni delle campagne, è una denuncia non solo del vecchio sistema ma anche della sua eredità e delle sue “molte macchie scure” che ancora permanevano e che la marcia finale di operai e contadini verso il socialismo avrebbero dovuto definitivamente eliminare. Un film, dunque, che non nega la dimensione di classe che ancora permane all’interno della neonata Unione Sovietica ma che prova a metterla in scena partendo dalle campagne nelle quali si combatte ancora contro i kulaki (i contadini ricchi).
Buona visione!