Il ruolo della Cina nel percorso del multipolarismo, via al socialismo

In preparazione del convegno che il Centro studi nazionale “Domenico Losurdo”, “Interstampa” e “Cumpanis” organizzano a Torino sulla Cina, alcune riflessioni sull’importante ruolo di questo paese nella situazione geopolitica mondiale e sul multipolarismo.


Il ruolo della Cina nel percorso del multipolarismo, via al socialismo

Dopo la sciagurata autodissoluzione dell’Unione Sovietica (per mano di Eltsin “l’amerikano” e la parte corrotta del potere) e l’ammainarsi della gloriosa bandiera sovietica dalle cupole del Cremlino, il 26 dicembre del 1991, l’intero mondo imperialista e capitalista aveva creduto davvero (aveva voluto credere) alla follia filosofica e politica iper idealista di Francis Fukuyama volta a “ratificare” la fine della Storia. Per il fronte imperialista, a partire dagli USA, la Storia era davvero finita, il capitalismo – come prodotto della “natura”, come evento “naturale” e dunque eterno ed immutabile – aveva vinto per sempre sulla “fatiscente” ed “innaturale” illusione socialista.

Caduta l’Unione Sovietica si liberarono gli spiriti animali dell’imperialismo e furono, ovunque, guerre, da quella contro Jugoslavia a quella contro l’Iraq, contro la Libia e contro la Siria, nell’Afghanistan e nello Yemen, sino a tutti i colpi di stato fascisti e militari sorretti dagli USA, (portati a termine o vanamente tentati) e al violento neo colonialismo esteso su scala mondiale.

Ma Fukuyama non fa in tempo a “ratificare” la fine della Storia che già tutta l’America Latina viene attraversata da una potente e inarrestabile pulsione rivoluzionaria e antimperialista; tanta parte dell’Africa, a cominciare dal Sud Africa sorretto dalla “colonna” del Partito Comunista Sud Africano, insorge in senso anticolonialista e antimperialista; tanta parte dell’immensa Asia si struttura anch’essa in senso comunista, socialista e antimperialista.

In un batter d’ali l’intero mondo cambia: nel 2009 nasce il fronte del BRIC (acronimo che sta per Brasile, Russia, Cina, India), al quale si unisce, nel 2010, il Sud Africa, formando il BRICS. Nel 2014 si costituisce in Brasile, a Fortaleza, la Nuova Banca di Sviluppo, la Banca mondiale dei BRICS presieduta da Dilma Roussef, Banca che poi verrà dislocata a Shanghai, divenendo l’Istituto bancario mondiale per gli Stati e i popoli che vogliono liberarsi dal dominio imperialista del Fondo Monetario Internazionale.

Negli anni, l’area dei Paesi attorno ai BRICS, che si relazionano con i BRICS abbandonando il campo imperialista, si allarga sul piano mondiale, dall’Asia all’Africa, all’America Latina, giungendo ora, in questa fase, dopo il summit di Johannesburg tenutosi dal 26 agosto al 4 settembre 2023, a costituirsi come un’area mondiale poderosa, un fronte antimperialista in grado di cambiare i rapporti di forza internazionali a favore dei Paesi in via di liberazione, spuntando le unghie al fronte imperialista mondiale.

Qual è stato il centro di gravità permanente, il punto di riferimento mondiale sia per la prima costituzione dei BRICS, poi per l’apertura della Nuova Banca di Sviluppo e poi per l’attuale grande allargamento dell’area mondiale BRICS? Non ci sono dubbi: il punto di riferimento mondiale è stata la Repubblica Popolare Cinese con il suo titanico sviluppo economico e politico. È stata la Cina socialista a porsi come centro di gravità del nuovo fronte mondiale oggettivamente antimperialista. Ed è stato, dunque, il successo del “socialismo dai caratteri cinesi” a porsi come base materiale di questa nuova potenza planetaria cinese in grado di offrirsi, per gli Stati e i popoli del mondo in via di liberazione, quale epicentro di quel nuovo fronte antimperialista impegnato a vincere la battaglia per un mondo multipolare e non più dominato dall’unipolarismo imperialista.

Di tutto ciò si parlerà a Torino, il prossimo 29 settembre, al convegno organizzato dal Centro Studi “Domenico Losurdo”, da “Interstampa” e da “Cumpanis”.

22/09/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Fosco Giannini

Pin It

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: